Archivi del giorno: 11 ottobre 2013

Colleganza, questa sconosciuta.

Una vecchia canzone di Niccolò Fabi, intitolata “Dica”, faceva notare come quell’espressione, in apparenza cortese, celasse dietro un distacco (con chiaro taglio ipocrito) di chi veniva infastidito dall’altrui comportamento.
Tra noi avvocati non ci diamo del “lei” (a meno che non si voglia prendere le distanze dal Collega), e non ci diciamo “Dica”: però ci poniamo spesso in rapporto di conflittualità, o meglio, ci sono colleghi che si pongono in evidente distacco e poca partecipazione verso il prossimo professionista.
È il caso di questa mattina, in Viale Giulio Cesare.
Mi capita sporadicamente di venire all’alba (anzi, oggi anche prima) per riuscire a fare almeno una 20na di cose in Tribunale, tutte in una mattinata. Attività rigorosamente divise in almeno un’altra 20na di file. Al mio arrivo apprendo che sono, tra l’altro, quarto alle notifiche della civile, dietro una bella ragazza alla quale chiedo di potermi allontanare visto che la stessa sarebbe rimasta lì: lei mi suggerisce di rimanere e aspettare il prossimo per “evitare problemi con la fila”.
Ecco. Il punto sta qui. Dietro a quel suggerimento altruistico si cela il fastidio di dover tenere la fila al posto del Collega. Comprensibile, per carità. Ma perché non essere schietti e sinceri ?
Quell’argomentazione, infatti, non sta in piedi e al sottoscritto, purtroppo esperto in attività procuratoria, dà pure fastidio: tra Colleghi, infatti, esiste il c.d. principio di colleganza che impone agli avvocati di collaborare tra loro. Pertanto non ci sarebbero stati problemi con la fila, o almeno se fossero nati si sarebbero risolti.
Rimanere o meno in una fila, insomma, non dovrebbe creare litigi tra gli avvocati. Chi pone il problema, semplicemente, non vuole farti un favore. Ma che allora lo dica.

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