La giustizia del vicino è sempre più verde.

Durante una nota trasmissione che porta come nome un noto quartiere di Palermo, è intervenuto il famoso economista naturalizzato americano Luttwak il quale, nel commentare la vicenda politica italiana, incidentalmente ha evidenziato la “grave crisi del sistema giudiziario italiano”. È vero. Ha perfettamente ragione e sono il primo a constatare la situazione drammatica del comparto giustizia nostrano. Temo però che il grande economista abbia dato quella valutazione prendendo come termine di paragone il suo paese adottivo, gli USA. Se fosse così la cosa sarebbe singolare. Negli Stati Uniti la giustizia funziona ? A leggere le quotidiane notizie di ingiusti processi, no! È di oggi la notizia, infatti, che un afroamericano (può ancora essere un problema negli USA) è stato liberato dopo 41 anni di “isolamento” peraltro ingiustamente accusato da un manipolo di galeotti i quali hanno poi ritrattato la versione iniziale dei fatti. Liberato, s’intende, non per la ritrattazione, ma perché la sentenza è stata ritenuta nulla, a distanza di 41 anni. Il motivo: questione di procedura. Non c’era nessuna donna nella giuria, e questo è stato ritenuto motivo sufficiente per invalidare la condanna e ordinare un nuovo processo. In buona sostanza è stato necessario quasi mezzo secolo per accorgersi dell’esistenza di un motivo di nullità radicale della pronuncia. Se per voi questo è un sistema giudiziario efficace…

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