Magistrati che diventano avvocati – Conflitto di interessi – Art. 37 del Codice Dontologico Forense

Nella giornata di ieri veniva celebrata un’udienza penale e, con mia enorme sorpresa, ho appreso che il legale della parte civile era una persona molto nota la quale aveva in precedenza ricoperto proprio il ruolo di P.M. nelle indagini di quella causa.
Lo stupore non deriva dal fato che il neo avvocato (mi risulta da poco iscritto all’Albo) svolga ora questa professione. Nemmeno dal fatto che abbia scelto di farlo dopo una lunga carriera da magistrato. Mi stupisce che gli venga consentito di difendere la parte civile di un processo dopo che la sua funzione è stata quella di acquisire le informazioni necessarie per la formulazione del capo d’accusa. In tal senso la sua posizione (benché sovrapponibile a quella dell’attuale P.M.) è evidentemente privilegiata rispetto a quella dei difensori degli imputati. A prescindere da quanto prevede il Codice Deontologico Forense (del quale di seguito riporto il possibile articolo di riferimento), non comprendo come i Giudici di quella causa possano aver sorvolato sul fatto. Anzi, temo di poterlo comprendere.

“Art. 37 – Conflitto di interessi.
L’avvocato ha l’obbligo di astenersi dal prestare attività professionale quando questa determini un conflitto con gli interessi di un proprio assistito o interferisca con lo svolgimento di altro incarico anche non professionale.
I. Sussiste conflitto di interessi anche nel caso in cui l’espletamento di un nuovo mandato determini la violazione del segreto sulle informazioni fornite da altro assistito, ovvero quando la conoscenza degli affari di una parte possa avvantaggiare ingiustamente un altro assistito, ovvero quando lo svolgimento di un precedente mandato limiti l’indipendenza dell’avvocato nello svolgimento di un nuovo incarico.
II. L’obbligo di astensione opera altresì se le parti aventi interessi confliggenti si rivolgano ad avvocati che siano partecipi di una stessa società di avvocati o associazione professionale o che esercitino negli stessi locali.”

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